sabato 5 settembre 2009

Rifrangenze





Ha indossato la camicia, ha preso l'ombrello
non ha detto parola
nemmeno io.

Dopo che se n'è andato
sono rimasta innanzi allo specchio
ho estratto la lingua
per vedere se erano rimaste impigliate delle parole.
Purtroppo ho visto solo muscoli e vene.

Ho ritirato la lingua
sono scoppiata a ridere
la risata non è una parola - poi ho infranto lo specchio.

Da quel momento
ho continuato a infrangere specchi
invano
cercandone uno
che non riflettesse
più, uno specchio
che infrangesse me.


( A'isha Arna'ut)

5 commenti:

maria rosaria ha detto...

il senso di sospensione può giocare brutti scherzi; quante volte vorremmo sparire per non riuscire a perdonarci il blocco encefalico?
bacio

JAENADA ha detto...

O non vedere più nello specchio dell'anima un'immagine che vorremmo non ci appartenesse più.
Un bacio.

desaparecida ha detto...

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JAENADA ha detto...

'E che parlammo 'a fà?

:)

bianca ha detto...

sì... più o meno quel che faccio anch'io...