domenica 27 luglio 2008



Il tosaerba

Leggo dal Televideo che negli Stati Uniti, a Milwokee per la precisione, un signore di 58 anni ha sparato con un fucile a canne mozze al suo tosaerba che non voleva saperne di avviarsi.Una vicina lo ha denunciato e l'uomo è ora perseguito per il reato di "condotta disordinata". Ora, a parte le considerazioni che potrebbero farsi su un Paese che nel suo codice penale ha introdotto il reato di "condotta disordinata", vorrei incentrare la mia attenzione su un altro aspetto di questo singolare episodio. Mi chiedo, ma è possibile che nel 2008 uno non sia padrone neanche di sparare al proprio tosaerba? Ma dov'è questa sbandierata società liberale occidentale con cui tutti si sciacquano la bocca, se un onesto cittadino, su un suolo privato regolarmente acquistato, non può esercitare il diritto di esprimere se stesso e i suoi stati d'animo attraverso gli strumenti che ritiene idonei? Il povero malcapitato, in cuor suo, pensava certamente di essere nel pieno diritto di adottare tutte le misure che egli ritenesse necessarie al fine di comunicare al suo utensile tutto il proprio disappunto per il suo irritante comportamento. E invece, che gli va a capitare? La vicina,di certo racchia e sessualmente repressa, nonchè materializzazione simbolica di una stato pervasivo e moralista, va subito dallo sceriffo a spifferare il presunto abominio.Roba da uscir di senno!
Ma io vorrei dire: Caro legislatore redattore della norma sulla condotta disordinata, egregio signor Sceriffo, emerita vicina racchia e sessualmente repressa, ma avete mai avuto a che fare nella vostra miserevole e sentenziosa esistenza con un tosaerba o un altro aggeggio di tal fatta? Io credo di no.
E vi dirò di più, avete mai avuto a che fare con un tosaerba altrui, per giunta stavolta avviatosi, magari alle 15 di un sonnacchioso Sabato pomeriggio? Perchè se questa è la tendenza che voi avallate, come potrò mai sperare che venga approvato il progetto di legge che cova in me ormai da tempo e che speravo trovasse una qualche affinità "elettiva" in un Deputato della Camera o in un Senatore della Repubblica?Come potrò sperare di essere legalmente autorizzato, un giorno, ad aprire il fuoco su un tosaerba altrui se non è concesso farlo nemmeno rispetto al proprio?
Venga a trovarmi un Sabato, gentile signora del Winsconsin. Resterà sessualmente repressa, ma magari la prossima volta benedirà il suo vicino che avrà fatto ciò che qualche minuto dopo, probabilmente, avrebbe voluto fare lei.

7 commenti:

Spippy ha detto...

Caro Jaenada,
sono la vicina di quello che tu, in un impeto di ingenuità che solo la tua estraneità ai fatti può giustificare, hai definito "povero malcapitato". Devi sapere infatti che il suddetto individuo non è affatto povero e tantomeno malcapitato. Devi sapere che quel tosaerba era un regalo che la sottoscritta gli aveva fatto durante una lunga e passionale storia d'amore. Dopo avermi trattata come uno zerbino, dopo avermi umiliata e messa incinta, il signorino mi ha lasciata. Così, di punto in bianco. Ora, in qualche modo dovevo vendicarmi. E, non potendo rendere pubblico il nostro precedente rapporto sentimentale (ho 3 mariti milionari e 4 fidanzati in carriera sparsi x il mondo, repressa sessualmente poi lo vai a dire a qualcun'altra!!), ho pensato bene di cogliere al balzo l'occasione della sparatoia contro il mio povero, lui sì, tosaerba!

JAENADA ha detto...

Caro Jaenada,
sono il "povero malcapitato" di cui hai preso le parti,pur essendo tu estraneo ai fatti.Nonostante l'insussistenza del supporto empirico,quasi come se una forza magnetica soprannaturale ti avesse illuminato,la tua disamina dell'episodio può definirsi sicuramente irreprensibile anche se necessariamente incompleta.Perchè tu possa avere una visione,oltre che intuitivamente anche fattivamente inappuntabile,vado a ragguagliarti sullo stato reale degli avvenimenti.
E' vero,tra me e la mia vicina c'è stato del tenero.Mi invaghii di lei fin dal primo momento in cui la vidi,allorchè mi trasferii nella casetta con giardino che avevo acquistato nella natale Milwokee dopo aver passato 4 anni in Afghanistan,dove avevo svolto servizio di volontariato presso un ospedale per feriti di guerra,per conto di una organizzazione umanitaria.Dopo aver trascorso così tanto tempo tra guerra,sofferenza,mutilazioni e miseria restai folgorato alla vista di quello che allora mi parve un esserino dolce e indifeso e che rappresentava per me il segnale che il Signore (sono molto credente) aveva voluto inviarmi a risarcimento delle sofferenze che avevo patito e visto,nella mia opera di aiuto al prossimo.La grazia come controaltare alla bruttezza che il mondo e il destino avevano voluto mostrarmi.Certo,con il senno di poi,qualche segnale di stravaganza in lei era già percepibile,ma pensai,come diceva Boudelaire,che in fondo la stranezza è condimento necessario di ogni bellezza.
I sospetti però,cominciarono a prendere corpo quando una domenica,al ritorno dalla messa delle 9,trovai il mio amore nel nostro letto insieme a 7 signori di razze e idiomi diversi,completamente nudi.Sconvolto,mi lanciai verso di loro in preda alla collera,ma inciampai nelle sette ventiquattrore poste ai piedi del letto.Per fortuna il colpo fu attutito da una innumerevole quantità di brochure sparse per tutta la stanza e che formavano una sorte di moquette posta in ogni angolo del pavimento.Nonostante il trasalimento non potei fare a meno di notare che quei libricini che riempivano la stanza altro non erano che dei depilantes illustrativi di varie tipologie di "tosaerba".I sette signori infatti erano produttori e rappresentati di questo utensile da giardinaggio,in città per un congresso internazionale su parchi e giardini.La mia naturale e religiosa propensione al perdono,oltre che l'infinito amore per quella donna,mi fecero propendere per una cristiana comprensione delle umane debolezze e dal giorno successivo ripresi a vivere il nostro rapporto come se nulla fosse stato.Ma il mio inconscio,evidentemente,non aveva superato con la stessa rassegnazione caritatevole ciò che i miei sentimenti religiosi e umani mi imponevano.Per cui,durante le notti seguenti,in stato di sonnambolica incoscienza,mi sono recato nella capanna degli attrezzi posta in giardino e ho sfogato con il fucile (reperto sopravvissuto alla pesca di beneficenza dell'inverno precedente) tutta la mia rabbia repressa su ciò che più direttamente mi rammentava quella notte di umiliazione e tradimento.Ma ciò che ne ho ricavato è stata una denuncia per "condotta disordinata".Io.

Anonimo ha detto...

Non ci sono più parole. Non c'è più la libertà di fare niente,neanche a casa propria! Quella signora avrebbe potuto farsi i maledetti affari suoi,invece di rompere le scatole (per non dire peggio)a quel povero uomo...comunque si passa da un estremo ad un altro...in America applicano tutto alla lettera...in Italia la gente ammazza e al massimo gli danno i domiciliari...che società ragazzi...quello che mi preoccupa è che la verità di questi fatti la possiamo esprimere solo nei blog in questa maniera...le tv mentono,le radio mentono,i giornali mentono...
Per ora ti saluto...se vuoi fare un salto sul mio blog sarò lieto...ecco l'indirizzo
www.cobratovalieri.blogspot.com

grazie per l'attenzione ciao ciao

Elisa ha detto...

Ciao Jaenada! Io mi son fatta due risate anche se in fondo penso...ma in che cavolo di mondo vivo? A presto

JAENADA ha detto...

Ciao Elisa.Una cosa non mi è chiara:ti chiedi in che mondo vivi in riferimento al fatto accaduto o per le divagazioni psico-degenerative ricavatene? :)
A presto.

Spippy ha detto...

Caro Jaenada,
sono mortificata di doverti, ancora una volta, mettere in mezzo ad una questione tanto delicata quanto personale ma, purtroppo, il mio caro ex-compagno, ex-vicino, ex-tutto non mi lascia alternative. Farei volentieri a meno di riaprire una ferità così tremendamente dolorosa che credevo ormai del tutto rimarginata, ma dall'ultimo suo commento è emersa un'immagine della mia persona completamente lontana dalla realtà e non posso fare a meno di difendermi. Ne va della mia reputazione e, soprattutto, del mio amor proprio. Non solo, la persona di cui stiamo parlando, con quelle sue parole menzoniere ed infamanti, ha confermato ancora una volta di essere un individuo potenzialmente molto pericoloso e non mi sentirei a posto con la coscienza se non ti mettessi in guardia di fronte ai suoi modi subdoli, meschini e viscidamente patetici. Mi spiego meglio. Quest'uomo negli ultimi e travagliati mesi del nostro rapporto è stato in cura presso un ospedale psichiatrico, in quanto aveva manifestato evidenti segnali di squilibrio mentale. Deve sapere che egli, prima di conoscermi, era un uomo terribilmente solo, un'infanzia infelice alle spalle e una giovinezza colma di fallimenti ed illusioni infrante nel duro confronto con la difficile realtà della vita. Non esagero se dico che l'avermi incontrata è stato, per lui, un fatto provvidenziale. Ma ahimè, trent'anni di vita non si cancellano con un colpo di spugna e l'amore, per quanto grande ed incondizionato, non può fare miracoli. O meglio, non puo' farli se si ritrova ad operare su di un substrato di angoscie,ansie,titubanze talmente radicate da risultare inestirpabili. Io, con tutto il mio buon cuore, ho cercato di aiutarlo: l'ho avvicinato alla fede, l'ho sollecitato affinchè si aprisse ai rapporti interpersonali, ho cercato di instillare in lui piccole passioni quali la corsa e il giardinaggio. Tutto invano. A poco poco la sua mente ha perso ogni contatto con il mondo reale e quest'uomo ha iniziato ad avere delle vere e proprie crisi. Ricorrenti erano i casi in cui si credeva di aver compiuto grandi gesta, come appunto il servizio di volontariato in un ospedale dell'Afghanistan di cui ha parlato anche a lei. Il mio ex non ha mai messo piede fuori da Milwokee, creda a me. Purtroppo quando seppi di essere rimasta incinta questi deliri erano già cominciati, anche se erano molto rari e facilmente controllabili. Sempre in nome del sentimento che provavo x lui ho stretto i denti, sperando che le cose si sarebbero aggiustate. Quando gli comunicai che sarebbe diventato padre diede di matto, mi insultò, mi picchiò gridando che non poteva essere lui il padre, perchè da bravo cristiano quale si riteneva non poteva avermi fecondata prima del matrimonio. Per qualche settimana ho resistito ancora, ma quando mi ha minacciata di lasciarmi non ce l'ho più fatta. Ho contattato, segretamente, alcuni dei medici più competenti presenti sulla faccia della terra ed era con loro che stavo parlando quando il mio compagno ha fatto improvviso ritorno a casa. Non creda che fossi in atteggiamenti teneri con loro, non è vero. La verità è che, ancora una volta, la sua mente si è rifiutata di accettare la realtà e aveva bisogno di trovare un capro espiatorio sul quale riversare quella rabbia cieca che cova nel profondo della sua anima. Ed ecco il perchè di tanta ferocia contro quel tosaerba che io stessa gli avevo regalato. Ora, di fronte a tanta miseria, il mio gesto di denuncia può sembrare un atto di crudeltà..ma, Jaenada, si metta nei miei panni: dovevo pensare al mio piccolo ed ero esasperata da una situazione che durava ormai da troppo tempo.

Il fatto che quest'uomo continui ancora oggi a dare una versione completamente distorta dell'accaduto non può che spezzarmi il cuore. Spero che la sua famiglia si decida ad intervenire per garantirgli quell'assistenza e quelle cure che, questa è il mio augurio, possano restituirgli un'esistenza finalmente serena.

JAENADA ha detto...

Caro Jaenada,
mi rincresce doverla importunare nuovamente per questa spiacevole storia,ma capirà che la cosa sta assumendo aspetti che definire diffamatorii è poco.
E' pur vero come diceva Nietzsche che:"I fatti non esistono,esistono solo le interpretazioni".Oppure,per dirla con Brecht che:"La vita è l'arte di dire tutto e il contrario di tutto e avere sempre almeno un pò di ragione".Ma qui si travalicano i limiti dell'opinabile,si trapassano i confini del discutibile.Del resto il mezzuccio di accusare la controparte di follia e psico-labilità è tipica di chi ha uno scarso supporto documentale e argomentazioni di cui riconosce,anche se solo a se stesso,l'insussistenza.Mi dispiace dover entrare nei particolari che fin qui,per carità di patria,mi ero astenuto dal rivelare.Ma è la difesa della mia dignità che me lo chiede.La mia ex compagna sostiene che io sia stato ricoverato per anni in strutture psichiatriche a causa di supposti problemi di instabilità mentale.A parte il fatto che anche menti illuminate,vedi Alda Merini e Ezra Pound,per citare i primi che mi vengono in mente,hanno conosciuto la disavventura dell'internamento,per cui non ci sarebbe da vergognarsene;la verità consiste nel fatto che io in queste strutture vi ho lavorato (sempre nella mia attività di volontariato di cui ti ho già parlato) e che proprio lì ho conosciuto quella che sarebbe poi diventata la mia vicina.Perchè in realtà era lei che soffriva di disturbi di personalità.Come potrà confermarti il Dott.House,mio grande amico,che si è occupato del suo caso,ella soffriva di una rara sindrome ossessivo-depressiva che la portava,in una sorta di bulimia sessuale,a ricercare rapporti intimi con componenti di specifiche categorie lavorative,che cambiavano periodicamente man mano che questo particolare appettito si esauriva.Nel corso del tempo,secondo gli appunti in possesso del Dott.House,la mia ex compagna ha esercitato questa sua singolare ossessione con:muratori,piastrellisti,clown,sommozzatori,barbieri,benzinai,casellanti,attori porno,sacerdoti,psichiatri (dott.House compreso),commercialisti,ballerini e impiegati della camera di commercio (che utilizzava anche per reperire i nominativi degli iscritti alle diverse categorie).Sarà la sua fragilità,sarà la sua dissolutezza che così contrastava con un apparente dolcezza,me ne innamorai.E quando fu dimessa,visti i miglioramenti,fittai una casa vicino alla sua per stare più tempo con lei e tenerla sotto controllo.Ma come avrai capito ci fu una ricaduta.I rappresentati di tosaerba le riacutizzarono il disturbo.Il resto ti è noto.

Grazie per aver sopportato il mio sfogo.