domenica 19 luglio 2009

"Ringraziamo lo Sommo che ci rende la via della salvazione irsuta di ostacoli!"





Figli e figliastri

Quando, una dozzina di anni or sono, con la mia auto acquistata da soli due mesi, uscii di strada, cappottai due volte, abbattei due alberi di noccioline, distrussi irrimediabilmente il mezzo e mi ruppi il polso destro, i mass-media mi dedicarono solo un piccolo trafiletto, sul per altro trascurabile “Il Giornale di Vicenza” (di cui molti di voi probabilmente, fino a questo momento, ignoravano persino l’esistenza). Ieri, invece, in occasione della rottura del polso destro del signor Joseph Ratzinger, in arte Benedetto XVI, e tra l’altro in conseguenza di una banalissima e scarsamente coreografica caduta in bagno, 7 telegiornali 7 hanno aperto il loro notiziario con questo accadimento, corredato per giunta da ricercatissimi particolari e dalle più disparate dichiarazioni di solidarietà (Napolitano: “Desidero esprimere i miei auspici di pronta guarigione”; Alemanno: “Devota e filiale vicinanza della Città di Roma”; cardinal Poletto:"Mi auguro che la frattura non procuri sofferenze”…).
Direte voi: “Evvabbè, che vuoi metterti a paragone con il Papa?”. Nessun paragone. Volevo solo esternare la mia amarezza per una evidente disparità di trattamento. Sarò padrone di sentirmi discriminato?
Tra l’altro, per dirne una, se mi avessero beneficiato della stessa attenzione rivolta a Ratzinger, le dichiarazioni raccolte in seno alla mia famiglia sarebbero state sicuramente più partecipate e meno stucchevoli di quelle rilasciate per Sua Santità (ce la vedete mia Mamma dichiarare ai microfoni di Rai Uno: “Desidero esprimere i miei auspici di pronta guarigione”? Io, sinceramente no. Oppure mia Nonna, Napoletana doc e quindi con tutto il carico di melodramma e di commedia dell’arte che ne consegue, affermare sobriamente davanti alla selva di microfoni: ”Mi auguro che la frattura non procuri sofferenze"? Improponibile).
Inoltre vorrei far rilevare come la oggettiva portata dei due avvenimenti messi a confronto sia assolutamente a mio favore. Se infatti si può discutere sulla diversa rilevanza dei due personaggi in questione, sugli avvenimenti specifici non c’è partita. Innanzitutto c’è da dire che un signore, per giunta Papa, che si rompe un braccio di Venerdì 17, fa perdere ogni residuo alone di drammaticità all’evento per farlo entrare di diritto nel novero delle barzellette da bar. Inoltre, secondo voi, ha più i contorni della religiosità e del tocco divino una carambola con auto distrutte e alberi abbattuti con delle conseguenze cliniche così modeste (o’miracolo!) o un inciampo nel bidet del cesso di una baita di montagna?
E infine, se, come afferma il portavoce della Santa Sede "il rammarico del Papa è di non poter scrivere a mano" a causa dell'ingessatura, cosa dovevo dire io che, essendo "single" all’epoca dei fatti , venivo privato dell’uso della mano destra e quindi di ogni autonoma possibilità di consolazione fisica e psichica?
Tra l’altro lui ha la possibilità di ovviare all'impedimento usufruendo di mezzi tecnologici per poter scrivere, oppure dettando i testi al suo segretario. E io, invece, che tipo di supporti avrei mai potuto utilizzare all’uopo? O avrei forse dovuto dotarmi di un segretario compiacente?


(Jaenada)

9 commenti:

desaparecida ha detto...

Ma no mio caro tesoro è chiaro che non fai paragoni!
Come hai detto?
Ah si....esterni la tua amarezza per le disparità,naturalmante!

Tra lìaltro sappiamo bene che l'essere competitivo non fa parte di te!

Ecco quindi qualche post fa ti ho ispirato...."un tuffo al cuore mi è venuto,quando lo lessi!" :)

Ross ha detto...

Mi sono trovata a fare una riflessione simile, senza però riuscire a ripiegare sul sorriso, riguardo ai funerali di Alessandro Di Lisio trasmessi in diretta televisiva.
Qui lo spunto.

P.S. Uscii alla seconda riga, non uscì. :)

Anassela ha detto...

Sei me-ra-vi-glio-so,non c'è che dire!!!Tanto da rendermi disponibile ad ovviar al momentaneo disuso della tua mano destra...

maria rosaria ha detto...

sei sacrilego!!
vabbe', una così grave privazione può concedere di vivere di rendita spirituale per il resto della vita.
e anche di paragonarsi al santo padre. ;))
bacio

JAENADA ha detto...

@desa: Non faccio paragoni nell'interesse del Papa,ovviamente ;)

Competitivo io? Giammai.Se vuoi facciamo una gara a chi lo è di meno :)

@ross: Beh,sarebbe stato difficile ripiegare sul sorriso con un tema molto più drammatico di una caduta in bagno.Ma il "figli e figliastri" resta comunque valido in entrambi i casi.

P.S. Devi aver letto male.Rileggi con più attenzione :)

@anassela: Credo che domani passerò la cera nel bagno ;)
Grazie (per tutto) :)

@maria rosaria: Per quanto riguarda il sacro e il sacrilego ti rimando alla frase di Marcello Marchesi posta sotto l'intestazione del blog :)

Antonia Storace ha detto...

Bene.Dunque,non sono l'unica ad averlo pensato.

Ieri,a tavola con i miei : "Papà,ma se io mi fossi rotta un polso lo avrebbero detto al telegiornale?"

Non ho avuto risposta.

Un sorriso.Antonia.

cristina ha detto...

Non è stato un evento drammatico???
Vallo a spiegare alle tre suore che, in preda all'ansia, sfrecciavano a 180 all'ora sull'autostrada per andarsi a sincerare sulle condizioni del pontefice e si son beccate multa da 375 euro e sospensione della patente! :))

JAENADA ha detto...

@antonia: Ieri sera a tavola? Tu a me? Ma sai che non mi ricordo? :)

Un sorriso.Jaenada.

@cristina: Vedo che anche tu ti sei bevuta questa storia.In realtà le suoracce sono tutte e tre di Monza (fattore dal significato ambivalente,alias Monaca di Monza e Autodromo),erano strafatte di Mojito e fanno le cubiste in un locale ambiguo di Courmayeur.

Antonia Storace ha detto...

Papuzzo mi sa che ti stai facendo vecchietto eh :P


Un sorriso.Antonia.