martedì 2 marzo 2010

Tradere




Tradire deriva dal latino "tradere", che significa "passaggio". Anticamente questo termine non aveva l'accezione negativa con cui lo conosciamo oggi. Veniva usato per esempio per individuare il passaggio, la consegna del sapere attraverso le persone e le generazioni. Il "traditor" era infatti il maestro, colui che tramandava, per l'appunto, le "tradizioni". Il tradimento, inoltre, configurava una situazione in cui si passava da una condizione di disagio ad una condizione nuova, conseguenza di una evoluzione. Una esperienza necessaria e insita nelle continue variazioni con cui l'individuo vive se stesso, le persone e l'ambiente che lo circondano. Lo scarto verso l'accezione con cui il tradimento viene giudicato oggi, si ha soprattutto in seguito alla lettura successiva al tradimento di Giuda nella sua interpretazione cristiana. E anche in quel caso va considerata la funzione propedeutica del tradimento giudaico rispetto alla religione cristiana così come la conosciamo oggi. Se Giuda non avesse tradito, Gesù non sarebbe stato crocefisso e non avrebbe potuto immolarsi per la redenzione dei nostri peccati. Tanto è vero che anticamente esisteva una setta Ebraica, gli Zeloti, che celebravano il tradimento come un sacramento. Così come disse una volta un celebre umorista Ebreo in risposta a chi accusava i Giudei di essere dei traditori: "Beh, visto che Cristo è venuto in terra per sacrificarsi ci voleva pur qualcuno che lo aiutasse ad assolvere il suo compito".
Forse vi starete chiedendo del perchè di questo preambolo. Non saprei, forse perchè queste informazioni storiografiche restituiscono una dimensione più leggiadra alla tossicità dell'argomento.
Di solito la suddetta interpretazione del problema genera consensi o irritazioni a secondo che il recettore sia un soggetto "traditore" o un soggetto "tradito", quando addirittura non è generatrice di una lettura schizzofrenica da parte di uno stesso individuo in base a quello che è il suo ruolo del momento.
Il tradimento può essere interpretato come un gesto di crudele egoismo o come la naturale conseguenza della mutabilità dell'animo umano. La sua giustificazione trovare comprensione o riprovazione a secondo che la si guardi attraverso la fredda analiticità o la si filtri attraverso gli spasmi dell'emotività.
Per me il tradimento, ricevuto, ha rappresentato la perdita dell'innocenza. Quello perpetrato, una nuova consapevolezza di me stesso. Tutto ciò al netto delle sofferenze.
Mi viene in mente quella vignetta di Altan in cui c'è il marito che perentorio dichiara alla moglie: "Ho finalmente ritrovato la mia tensione ideale" e la moglie: "Chi è la sgualdrina?".

8 commenti:

Marisa ha detto...

molto interessante conoscere l'origine di questa parola ed è anche vero che l'impostazione cattolica impedisce di comprendere il suo significato originale, ma io penso sinceramente che sia un'assurdità la monogamia, non fa parte dell'istinto dell'uomo.
La bibbia parla di mogli e concubine con una semplicità disarmante, quei santi uomini che ci hanno preceduto e che la bibbia stessa ha santificato non trovavano peccaminoso avere figli da altre donne che non fossero le loro mogli.
Questo significa che l'uomo prova pulsioni per più donne e viceversa le donne per più uomini.
Allora perchè vivere nella ipocrisia di un legame monogamo se in realtà se ne vivono altri paralleli?

Viviana B. ha detto...

Piuttosto che l'ipocrisia e la menzogna, meglio la poligamia.
Però... c'è un però...
Se tradisci sei fesso.
Detto questo, fate vobis. :-)

Ross ha detto...

Mi è successo di essere traditrice e tradita nello stesso momento. E' buffo, perchè quella per me è stata la storia che è finita meglio, con una grossa risata e una bella amicizia che dura tuttora.
In generale mi ritengo una persona discretamente comprensiva, nel campo dei rapporti amorosi. Se il ragazzo con cui sto mi tradisce preferisco saperlo (da lui: i triangoli svelati per conto terzi sono terribili), e parlarne senza scenate. Non è detto che poi sappia sempre perdonare o che nulla cambi nella relazione, ma se c'è sincerità almeno non porto rancore. La correttezza è fondamentale: posso ammettere il tradimento, che in sè in fondo non è nè giusto nè sbagliato e semplicemente accade, ma non la presa in giro. In quel caso divento stronza e non mi faccio problemi a tirare fuori il peggio del mio già non pacifico carattere.

Fatti miei a parte, mi sembra istruttiva l'introduzione storica all'argomento. Offre spunti di interpretazione interessanti per le esperienze future. :)

Antonia Storace ha detto...

Un'apologia,storica e sottile,del tradimento.
Ricevuto e perpetrato,a volerti citare.Condizioni,entrambe,che quasi tutti,credo,abbiamo vissuto.Io,personalmente,sono ampiamente passata attraverso la prima,e solo parzialmente attraverso la seconda.Ma,naturalmente,ho tutto il tempo di rifarmi ( non se ci sposiamo naturalmente :D ).
Una piccola annotazione di merito andrebbe fatta al tradimento preventivo.Per la serie : "Mi anticipo nel tradirti,mi porto avanti,poichè sono certa che,presto o tardi,mi cornificherai per bene."
Uno a uno,palla al centro,insomma.^_^

Un sorriso.Antonia.

Antonia Storace ha detto...

Ps : Closer è un film che adoro!!

Ri-sorriso.

Antonia.

maria rosaria ha detto...

sono una traditrice nonché una tradita nata. ho tradito e continuo a tradire, e vengo sistematicamente tradita. le mie vittime si trasformano sempre in carnefici, ripagandomi con la stessa moneta. ad esempio tradisco ansia e lei automaticamente mi tradisce, o non so, tradisco un mio turbamento e lui puntualmente mi tradisce, o ancora, tradisco la mia memoria e lei di rimando mi tradisce... è più forte di me, non posso farci niente, sono una fedifraga impenitente. ma sconto tutto, fino all'ultimo centesimo! ;)

desaparecida ha detto...

Ho pensato al termine cinese “crisi”.
I due ideogrammi che lo compongono significano:
il primo pericolo
il secondo opportunità
Quindi l’aspetto vitale è insito nel termine.

E’ un po’ così che io leggo il tradimento,che si, può essere anche egoismo,ma,per me c’è molto di più.
Io credo che l’animo umano, con tutti i sentimenti che lo compongono,sia mutevole e la sua vitalità contenga anche quella scelta,quella separazione,quella crescita che può esserci dietro un tradimento.
Si,credo sia sempre un passaggio,da cui saper cogliere l’opportunità.

Un abbraccio

JAENADA ha detto...

Grazie per i vostri commenti. Fate pure ciò che ritenete opportuno, però a me non dovete tradirmi eh! Non qui, almeno. :)