sabato 3 gennaio 2009




I cinici e i moralisti si trovano d'accordo nel collocare la voluttà dell'amore tra i piaceri cosidetti volgari, tra quello del mangiare e quello del bere, pur dichiarandole meno indispensabili, poichè, ci assicurano, se ne può fare a meno. Dal moralista mi aspetto di tutto: ma mi stupisce che s'inganni il cinico. Ammettiamo che gli uni come gli altri abbiano paura dei loro demoni - sia che resistano sia che cedano ad essi - e che cerchino con ogni mezzo di avvilire il piacere per cercar di sottrargli la potenza quasi terribile alla quale soccombono, il mistero dal quale si sentono travolti.Accetterò di assimilare l'amore alle gioie puramente fisiche (ammettendono che ve ne siano) quando avrò visto un ghiottone anelare di piacere davanti alla sua pietanza favorita come un innamorato sulla spalla dell'essere amato.Di tutti i nostri giochi, questo è il solo che rischi di sconvolgere l'anima, il solo altresì nel quale chi vi partecipa deve abbandonarsi al delirio dei sensi.Non è necessario per un bevitore abdicare all'uso della ragione, ma l'innamorato che conservi la sua non obbedisce fino in fondo al suo demone.(...)
Stupisco nel veder formarsi di nuovo ogni volta - nonostante un abbandono che tanto eguaglia quello della morte, un'umiltà che supera quella della sconfitta e della preghiera - quel complesso di dinieghi, di responsabilità, di promesse: povere confessioni, fragili menzogne, compromessi appassionati tra i nostri piaceri e quelli dell'Altro, legami che sembra impossibile infrangere e che pure si sciolgono così rapidamente.Questo gioco misterioso che va dall'amore di un corpo all'amore di un essere umano, m'è sembrato tanto bello da consacrarvi tutta una parte della mia vita.(...)
La piccola frase oscena di Poseidonio a proposito dell'attrito di due piccole parti di carne, non definisce il fenomeno dell'amore, così come la corda toccata dal dito non rende conto del miracolo infinito dei suoni.Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore, strana ossessione che fa sì che questa carne, della quale ci curiamo tanto poco quando costituisce il nostro corpo,preoccupandoci unicamente di lavarla, di nutrirla, e d'impedirle che soffra, possa ispirarci una così travolgente sete di carezze sol perchè è animata da una individualità diversa dalla nostra, e perchè dotata più o meno di certi attributi di bellezza su i quali, del resto, anche i giudici migliori son discordi.
Con la maggior parte degli esseri umani, i più lievi, i più superficiali contatti bastano, o persino infastidiscono; ma se essi si ripetono, si moltiplicano attorno a un unico essere sino ad avvolgerlo interamente; se ogni particella d'un corpo umano si impregna per noi di tanti significati conturbanti quante sono le fattezze del suo volto; se un essere solo, anzichè ispirarci tutt'al più irritazione, piacere o noia, ci insegue come una musica e ci tormenta come un problema, se trascorre dagli estremi confini al centro del nostro universo, e infine ci diviene più indispensabile che noi stessi, ecco verificarsi il prodigio sorprendente, nel quale ravviso ben più uno sconfinamento dello spirito nella carne che un mero divertimento di quest'ultima.
(M.Yourcenar,Memorie di Adriano)

9 commenti:

Spippy ha detto...

Ho appena lasciato un commento al precedente post in cui faccio presente che non smetto mai di seguire te e le tue parole e i tuoi concetti e i tuoi pensieri.

Ma adesso, dopo aver letto questo brano, mi assale un dubbio: non è che, in realtà, sei tu a tenermi d'occhio? Per l'ennesima volta, infatti, mi ritrovo a leggere lettere, frasi e segni di punteggiatura che sembrano essere stati piazzati qui proprio per me. Non è protagonismo, intendiamoci, solo sbalordita consapevolezza che tu, in un modo o nell'altro,con parole tue o non tue, finisci sempre col raccontare ciò che vorrei tanto scrivere e gridare e dire io stessa di me. Senza che ci riesca più. Da troppo tempo a questa parte.

Silvia ha detto...

Ma che bello questo post...

Buon anno anche se in ritardo!

Ripasserò di sicuro da queste parti :) a presto!

p.s sai, anch'io chiamo il mio gatto Lillo "la mia sfinge"!

Antonia Storace ha detto...

Sei la mia fonte di saggezza.Il pozzo cui attingere a piene mani.

L'Amore non è figlio della volontà o delle intenzioni.
L'Amore è fatto di fibre,di nervi,di cellule in formazione,in cui la passione si annida e concepisce i suoi sogni.

Carne ed Anima.Anima e Carne.L'una nell'altra.L'una per l'altra.L'una con l'altra.Imprescindibili.Inseparabili.

Un sorriso.Antonia.

JAENADA ha detto...

@spippy: Per usare le parole di Baudrillard:"L'amore è un discorso,parla molto".A volte,la sua energia spinge a volerlo tramutare in parola,unico strumento attraverso il quale cercare di individuarlo,afferrarlo.Ma la sproporzione tra la forza dell'energia e la debolezza dello strumento attraverso cui si cerca di decodificarla genera un corto circuito che ne estingue le possibilità di utilizzo.La consapevolezza del limite della parola la ricaccia in gola.
Ma di solito non dura molto.Probabilmente ti tornerà presto la voglia di scrivere e parlare.La blogsfera,trepidante,attende :)

@silvia: benvenuta Silvia.Grazie per l'apprezzamento,che è,ti assicuro,reciproco.Apprezzamento che,preso atto della tua gattofilia,si tramuta addirittura in fratellanza :)

@antonia: è tutto da stabilire,mia cara,chi sia fonte di saggezza per chi. ;)

desaparecida ha detto...

“Sconfinamento dello spirito nella carne…”

Momento di grazia che per me comune mortale sarebbe impossibile descrivere a parole….ma la Yourcenar rende perfetto il tutto quasi come un pennello imbevuto di china traccia un ideogramma.

Ogni volta che rileggo qualche pagina di questo libro mi emoziono come la prima volta.
Ed ogni volta leggo,poi faccio una pausa,entro dentro una bolla dove galleggio insieme alle emozioni e poi riprendo a leggere...
E' bellissimo.

:)

JAENADA ha detto...

NNNNNNNNNNNNNNNNN

(Questo è il commento di Clio digitato da lei medesima mentre tentava di raggiungere,per proprie,imperscrutabili,motivazioni,la scrivania.Ad un occhio smaliziato non sfuggirà la sua formazione Crociana e meridionalistica (la N sta a simboleggiare chiaramente la sua città di proveninza) non priva però di influenze culturali mitteleuropee.
Spero facciate tesoro di questa autorevole testimonianza,alla luce soprattutto del fatto che,conoscendola,non credo vorrà ripetere)

@desa: lasciarsi avvolgere da bolle in cui galleggiare insieme a se stessi,per mezzo di un testo scritto,è uno dei piaceri maggiori che la letteratura può dare.Uno straordinario strumento di conoscenza e di elaborazione del proprio essere.
C'è più vita in una pagina come questa di quanta ve ne sia,a volte, nell'inerzia del pensiero che circonda il nostro quotidiano.

Ross ha detto...

Le parole della Yourcenar mi arrivano come una carezza e un conforto, in questo tempo di frasi e proiettili usati allo stesso modo.

E' un dono, questo brano.
Grazie. :)

JAENADA ha detto...

Il mondo,purtroppo,per citare la stessa Yourcenar,è in mano ai "cinici" (e ai moralisti).Negli avvenimenti che si succedono in queste ore poi,siamo di fronte a quelli della peggior fatta: i cinici a mano armata.

Un abbraccio.

desaparecida ha detto...

Oh certo al mio occhio smaliziato non era sfuggita la sua formazione!
Fatto tesoro,umilmente ringrazio Clio con la dovuta referenza!