martedì 18 agosto 2009

"Non è tanto il caldo, quanto l'umidità..."





C'era una volta....


Tra l’Alsazia e l’Occitania vi era un Regno su cui governava Re Marcovaldo da Afragola. Sua Maestà detestava in modo viscerale luoghi comuni e stereotipi. Diede allora vita ad uno speciale Dipartimento del Ministero degli Interni il cui compito era quello di stanare gli spacciatori di luoghi comuni e assicurarli alla giustizia. Grazie a un complesso meccanismo fatto di cimici, telecamere a circuito chiuso, microchip ultra tecnologici e ad agenti dei servizi segreti super addestrati all’uopo e al cui cospetto il Mossad pareva essere una combriccola di boys scout alle prese con una caccia al tesoro, il Dipartimento “per la lotta al luogo comune” riusciva quasi in tempo reale a scovare coloro che superavano il limite massimo consentito per legge di “stereotipi, frasi fatte e luoghi comuni in genere”. Il limite fissato dalla Costituzione era di due “boiate” a testa nel corso delle 24 ore, superate le quali si veniva sottoposti a punizioni e vessazioni della peggior specie.
Rimase famoso per tempestività e clamore il caso, inserito nella sottocategoria: "Hai fatto la scoperta!", di un emerito medico che in TV dispensava consigli su come difendersi dalla canicola agostana. Il “luminare” si giocò il bonus nel breve volgere di pochi secondi. Dopo aver asserito che fosse bene “indossare abiti leggeri” e “evitare che anziani e bambini uscissero di casa nelle ore più calde”, non fece in tempo a terminare la frase successiva (“è consigliabile bere molta acqua”) che due agenti del Dipartimento piombarono nello studio televisivo e lo prelevarono a viva forza davanti alle telecamere ancora accese. Il malcapitato fu portato manu militari, alle 2 del pomeriggio e sotto il sole a picco, in un piazzale in pietra lavica, chiuso in una Smart nera con sedili in pelle e costretto a ingurgitare sei pignatte sei di “facioli chè ‘e cotiche”.
Del resto la lotta al “luogo comune” ebbe un impatto devastante sulla società civile. Nel breve volgere di qualche mese intere categorie di cittadini vennero decimate. Barbieri, giornalisti sportivi, aderenti a movimenti politici secessionisti, baristi, presidenti e soci dei Rotary e dei Lion's, subirono deportazioni quasi di massa. Le sale d’attesa di medici e dentisti divennero terreni desertificati in cui più nessuno si azzardava a metter piede. Ai funerali venivano accuratamente evitate riflessioni sul senso della vita e sul carattere del defunto. I dialoghi sulla situazione meterologica aborriti al pari di un adescamento pedofilo. Cominciarono anche a diffondersi tetre leggende metropolitane, come quella che narrava di un centro estetico molto fashion dove gli agenti del Dipartimento avevano fatto irruzione nel bel mezzo di una discussione che svariava dal carattere vessatorio della tassazione sui lavoratori autonomi ai presunti privilegi riservati agli stranieri clandestini, e in cui gli astanti, a mò di espiazione, erano stati rinchiusi dagli agenti del Dipartimento negli involucri delle lampade abbronzanti, fino al loro totale incenerimento.

Re Marcovaldo fece poi introdurre nel codice di procedura penale il reato di “cazzata semplice”, con pena prevista dai 3 ai 6 mesi di reclusione; e il reato di “cazzata atomica”, con una pena che partiva dagli 8 mesi di carcere fino a giungere, per i casi particolarmente gravi, alla condanna a morte. In verità però, nel corso del regno di Marcovaldo, si procedette ad una sola esecuzione capitale. Essa fu comminata ai danni di un tale che nel corso di una discussione ebbe ad affermare, da sobrio, che Cristiano Ronaldo era più forte di Maradona. Costui dopo l’iniezione letale venne incaprettato e seppellito in un cimitero sconsacrato. Eh beh, quando è troppo è troppo.

(Jaenada)

6 commenti:

Lucien ha detto...

"Privilegi riservati agli stranieri clandestini"
Fra tante, una di quelle da pena capitale.

Alla prossima.

JAENADA ha detto...

Da eseguire mediante abbandono in mezzo al mediterraneo a bordo di un barcone fatiscente :)

A presto.

gaz ha detto...

Maradona, un asso, ma poi guarda come si è ridotto, a ballare sotto le stelle... (Re Marcovaldo che mi farebbe a sto punto?)

Ciao Jaè ;-)

JAENADA ha detto...

Cosa c'entra l'arte,il sublime,l'estetica del gesto con la modestia (presunta) delle qualità umane? Uno dei padri della Pedagogia moderna,J.J.Rousseau,vide affidati i propri figli alla pubblica assistenza.I suoi deficit personali tolgono forse valore alle sue idee? Può essere che Nietzsche fosse sifilitico e schizofrenico ma non ogni sifilitico o schizofrenico è Nietzsche.Le biografie non ci dicono nulla sul talento.E Maradona ha messo in circolazione talento.

Si è capito che mi si può toccare tutto ma non Diego? :)))

Ciao Gaz ;)

la signora in rosso ha detto...

Maradona è un pezzo di storia del calcio e di Napoli, possiamo definirlo nella categoria dei luoghi comuni "genio e sregolatezza". Buona serata

Antonia Storace ha detto...

Sono d'accordo con "la signora in rosso" :).Maradona è parte fondamentale della storia del calcio ... quando era ancora calcio.Lo inserirei nel luogo comune del : "Il proverbiale capello che scinde il genio dalla follia".


Un sorriso.Antonia.